Era la seconda
volta che tornavo ad Onna dopo il terribile sisma del 6 Aprile in
Abruzzo. Accompagnato da Fabio Mazzi, un gentile e disponibile
Vigile del Fuoco, camminavo tra le rovine del paese cercando di
documentare il più possibile, conscio anche del fatto che da li a
pochi giorni le ruspe avrebbero cominciato a ripulire quel terribile e desolante
paesaggio che il terremoto aveva creato.
Era una giornata cupa e nuvolosa, la morbida e soffusa luce era
adatta all'atmosfera che volevo sulle mie foto. Girai in una via
laterale e vidi un gruppetto di sei Pompieri intenti ad armeggiare
con un piccolo ponteggio eretto intorno a quel che
rimaneva di una piccolissima chiesa. Sin da subito mi colpì il modo
gentile e delicato con cui
trattavano la porzione di affresco rimasta. Chiesi a Salvatore
Serafini (Il Caposquadra) se potevo ritrarli durante le operazioni
di recupero e messa in sicurezza dell'affresco e dei muri che erano
rimasti.
Dopo pochi minuti e una decina di scatti Salvatore ed io eravamo già
amici. Mi disse di essere un giornalista di "Codice Rosso" la
rivista bimestrale dei Vigili del Fuoco e che sarebbe stato felice
se gli avessi inviato qualche scatto da pubblicare. Ci fu anche il
tempo per qualche battuta, una risata e una foto di gruppo.
Qualche e-mail e dopo un paio di settimane mi arrivò per posta,
fresca di stampa, una copia della rivista. "L'orgoglio di essere
abruzzese", questo era il titolo dell'articolo firmato da Salvatore
Serafini; un articolo accorato in cui traspariva l'amore per la sua
difficile ma magica professione, per il prossimo e per le cose, un
articolo che mi procurò sensazioni difficilmente descrivibili in
così poche righe.
Con questo breve reportage fotografico voglio ringraziare prima di
tutto Salvatore poi tutti i Vigili del Fuoco del mondo che ogni giorno mettono
a repentaglio la loro stessa vita per salvare quella del prossimo.
Grazie Salvatore.
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